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Pasubio (VI) 2013

Partenza Valli del Pasubio (VI). Fino in vetta al Dente Italiano toccando il Rifugio Papa con rientro dalla Strada degli Eroi e l’Ossario del Pasubio.
Realizzato il 22SET13.

In cima al Dente Italiano



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1) Informazioni tecniche
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Galleria Immagini

Partenza da Valli del Pasubio
Salita da colle Xomo
Sulla strada degli Scarubbi
Rifugio Papa
Salita al Dente Italiano
"di qui non si passa"
il Dente Austriaco
Sulla strada degli Eroi
Sulla strada degli Eroi
Sulla strada degli Eroi
Ossario del Pasubio


 …il giorno dopo (commenti)


Cesco
Parlando di ciliegine sulla torta, ultimamente la mia (torta) strabocca di ciliegie non so più dove metterle. Domenica  dopo tante ciliegine è arrivata una fragola da 2 kg. rossa ma tanto rossa e dolce che la sogno anche di giorno, che spettacolo.
Ora vi spiego: dopo 21 anni torno sul Pasubio e a differenza di allora trovo bel tempo (prima ciliegia), il percorso viene fatto al contrario e sono un po’ più in forma (seconda ciliegia), la compagnia è cambiata solo nei volti dei partecipanti ma non nello spirito (terza ciliegia) arrivo in volata PRIMO alla faccia di Angelo Supermario e Megamario (fragola da 2 kg.) e per finire una bella spruzzata di panna montata per festeggiare il compleanno di BOB. Di più penso sia difficile, spero solo che duri il più possibile.
voto 5 per il percorso - voto 5 per il paesaggio.
ps: scusate se scrivo prima del resoconto presidenziale ma non ce la faccio GRAZIE A TUTTI.

Pabli:
2.200 metri di quota di per sé non sono un granchè, ma stare sopra le nuvole sulla cima più alta è impagabile.
Ancora più impagabile al pensiero che ti spettano 1.900 metri di discesa per lunghi tratti tagliati in pareti verticali di roccia, scendendo in mezzo alle nuvole, bucando gallerie e trovarti di nuovo il sole accecante.
Come su un aeroplano.
E’ difficile trovare le parole per spiegare di avere volato con le proprie gambe, come è difficile spiegare ciò che si vede lassù, sul Dente Italiano. Forse il luogo meriterebbe una sosta, silenziosa, seduto ai bordi del cratere sul Dente Italiano al cospetto del Dente Austriaco, dove per mesi ragazzi di 20 anni hanno scavato gallerie sotterranee per farsi saltare in aria a vicenda. Quegli stessi ragazzi che hanno scavato a dinamite e picconate quelle straordinarie opere di ingegneria militare sul quale abbiamo “gigionato” tutto il giorno.
Siamo fortunati, in questo tempo, nonostante tutto, ma il luogo merita una riflessione, e la vetta merita il viaggio.

Com’è andata.
E come volete che sia andata?
Quando parti già con due candidature al Pippero 2013 hai già fatto metà dell’opera. Si perché uno sbaglia l’ingresso in autostrada e anziché prendere per Brescia prende per Bologna, l’altro lascia a casa le scarpe da bici, ma di questo ne parleremo in apposita sede, ieri hanno già subito abbastanza.

Partiti bene, ma per raggiungere Colle Xomo c’è un po’ da “raspare” su una salita che come dice il Camaggi “c’è da dargli del Voi”. A Bocchetta Campiglia inizia il sentiero delle 52 gallerie, vietatissimo alle mtb. Noi invece proseguiamo sulla strada degli Scarubbi, militare a pendenza costante che, una volta raggiunta la zona delle Piccole Dolomiti tra guglie e gallerie si manifesta al massimo del suo splendore. Da qui in poi si intravede il primo obiettivo di giornata, il rifugio Papa a 1.900 slm dove troviamo Lanto, Isabella e Rosetta in qualità di accompagnatrici per un piccolo trekking sulla zona monumentale.

Dal Rif. Papa manca l’ultimo sforzo, non per tutti (e Sergio sono sicuro che non mancherà di rimarcarlo), verso il Dente Italiano. E’ qui che si apprezza il perché della zona monumentale; trincee, cunicoli sotterranei, cimiteri, postazioni di comando, gallerie, è qui che se le sono suonate di santa ragione, ed è qui che non ti lascia indifferente. Tornati al Papa continuiamo a scendere attraverso la Strada degli Eroi, dedicata alle Medaglie d’Oro al Valor Militare, ma si potrebbe assegnare una medaglia d’oro anche a chi ha progettato e realizzato questi due km di strada praticamente incollata ad una parete rocciosa verticale.
Scendendo dal Papa rientriamo nelle nuvole, ma una volta bucata la galleria d’Havet siamo di nuovo sotto un sole limpido in uno scenario completamente diverso.
In poco siamo al passo Pian delle Fugazze, visitiamo l’Ossario Militare dove riposano i resti di oltre 5.000 militari e giù ancora verso l’arrivo, la ci aspettano le ragazze e una merenda con pane salame e formaggio offerta dal Bicio sul cassone dei cottimisti.

Doccia al parcheggio e pizzeria, dove ho patito male dietro le orecchie, dal ridere.
Prima di passarvi la palla volevo ringraziare il Bicio per la merenda e tutti coloro che, grazie ai loro idiomi rendono culturalmente ricco e contaminato ogni nostro giro. Un po’ di piacentino, un po’ di cremonese, un po’ di romagnolo, un po’ di veronese, un po’ di veneziano, troppo bello. E più ne arrivano e meglio è.
A voi da 1 a 5 per PERCORSO e PAESAGGIO.
Io dico 4 PERCORSO – 5 PAESAGGIO

Giusi
E della merenda finale non se ne parla?
voto 5 al percorso  -  voto 6 al paesaggio -  voto 7 alle emozioni .
finalmente sono felice.  GRAZIIIIIEEEEE.

Pelmo
A differenza di Cesco era il mio primo Pasubio e devo dire che è stato, come al solito, un bel crostino!! Comunque e'stato un bellissimo giro, chissa' se riusciremo a farlo fra 21 anni, eh Cesco? Ti faccio i complimenti x il commento al giro, CESCO, ma come dice il presidente noi siamo dei VIAGGIATORI e quindi non devi fare il giro a testa bassa x tagliare x primo il TUO traguardo, anche perche' avresti avuto modo di gustarti i lamponi ad esempio, scusa ma tu avevi le fragole del DOTT.MARTENS!!
Voto 5+5.

Fafo
VOTO 3 PER IL PERCORSO troppi sassi troppa salita senza sosta.
VOTO 5 PER IL PAESAGGIO bella giornata bei posti e molto emozionante anche in ricordo di 20 anni fa.
VOTO 5 COMPAGNIA  super.

Megamario
Giornaliera carica di emozioni.
Arrivo in piscina carico come una sveglia tutto agitato per la giornaliera che andavamo ad affrontare, appena partiti me la ghigno un po' con i cottimisti perche un  sms  ci comunica che Enrico, anche lui agitato, sbaglia strada e prende x Bologna, e già pensavo alla paga che avrebbe preso dal gruppo.
In prossimità del casello di Cremona un flash mi fa ricordare che mi sono dimenticato a casa le scarpe "PANICO" come farò a ciucciarmi 25 Km di salita e soprattutto quanti nomi avrei preso dal gruppo.
Sul camion dei cottimisti si scherza sempre tantissimo durante il viaggio e io faccio finta di non pensare alle mie scarpe a casa. Ma fortunatamente a destinazione trovo GIANNOTTI  FRANCO che per me adesso si chiama SALVATORE visto che aveva due paia di scarpe, GRAZIE BOB!!!!

Ho fatto tanta fatica a salire su quei sentieri, ma pensavo che un centinaio di anni fa su quei sentieri c'erano parecchi ragazzi che non si divertivano per niente e  mi sembrava di vederli accovacciati negli angoli più sperduti. Mi sono domandato come potevano esserci cosi tante testimonianze di sofferenza in un posto così bello.
PANORAMA: 5 - PERCORSO: 4
P.s. L'emozione più forte l'ho provata quando all'arrivo abbiamo lasciato Vincere Cesco.
UAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!

Sergio
Mi associo al giudizio di Fabio.
Percorso 4 bella discesa panoramica
Compagnia solito 6

Claudio
Paesaggio e compagnia voto 5
Percorso voto 3-4 ( 5 ore di ghiaia… )