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3 Laghi Alto Garda (TN) 2017

Giornaliera - Partenza Pieve di Ledro (TN). Non è usuale toccare tre laghi in un solo giro in MTB. In questo caso costa fatica ma ne valle la pena, sia per il panorama che per il percorso che raccoglie tutta l’essenza della mountain bike, dal facile al difficile, soprattutto nella discesa dal Rif. Pernici al lago di Tenno. Turisticamente interessante grazie ai tre laghi di Ledro, Tenno e Garda, al borgo medievale di Canale di Tenno e a Riva del Garda.
Realizzato il 21MAG17.

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Galleria Immagini

Partenza da Pieve di Ledro
Lago di Tenno
Canale di Tenno e il lago di Garda
Canale di Tenno
Canale di Tenno
Lago di Garda
Salita del Ponale
Salita del Ponale
Vista sul Garda dal Ponale
Vista su Riva del Garda
Vista su Riva del Garda
Leano
Passo Guil
Passo Guil vista sul Garda
Lago di Ledro

 

 




























I commenti... (il giorno dopo)

Pabli
Di solito quando sono in bici e resto solo canto dentro di me qualche canzone, ritmo veloce quando salgo, lento quando scendo, sembra un paradosso ma il lento mi dà la percezione di una velocità “rallentata” anche se in realtà non lo è, una sorta di “Arancia Meccanica”.
Stavolta non ho “cantato” un c… , non c’è stato il tempo, l’unica cosa da fare è stata tirare fuori “gli occhi della tigre”, altrimenti ti fai mangiare dal percorso. Trovi pace solo quando raggiungi i 3 laghi, Tenno, Garda ed infine Ledro, tre preziosi che rendono unico questo giro. Bello, ma è una battaglia, sia in su che in giù.

Com’è andata.
La giornata limpida lasciava già presagire che comunque fosse andata sarebbe stato un successo, ed infatti… così è stato.
Il primo obiettivo, il Rif. Pernici, 1000 metri di dislivello in un colpo solo lo raggiungiamo con un discreto anticipo, nonostante la breve passeggiata a due terzi di salita. In cima il panorama si apre verso le Alpi a perdita d’occhio. Si mangia la polenta e poi si scende, verso il lago di Tenno.
Massimo divertimento nella prima parte con traiettorie in mezzo alla ghiaia, basta lasciarsi trasportare, la seconda invece è un po’ più ostica, ci vogliono gli “occhi della tigre” per portarla in fondo, soprattutto se stai incollato al Faraone che lancia pietre in ogni dove.
Arrivati al lago di Tenno non si può che ammirare questa bomboniera, più che un lago prealpino sembra di un atollo delle Maldive, colori cangianti dal bianco delle rive al verde e poi al blu del profondo.
Poco sotto troviamo Canale, borgo medievale intatto, un altro gioiello al quale bisogna dedicare una sosta.
Arrivati a Riva del Garda è tempo di un gelato per poi attaccare il Ponale, una vecchia stradina tagliata nella roccia a strapiombo sul lago con panorami spettacolari.
A Prè di Ledro manca l’ultima salita, ottocento metri di dislivello veramente impegnativi, soprattutto fino a Leano, un gruppo di case con una chiesetta in mezzo ai prati, con pendenze improponibili.
Dopo il passo Guil si apre la vista sul lago di Garda quasi fino a Desenzano e Sirmione.
Manca l’ultima discesa, solo ora posso cantare, la discesa è sinuosa ma veloce, le note scorrono tra una curva e l’altra e tutto ridiventa “lento”, una favola.

Sembra tutto qui, in realtà ne sono successe, il rosario di Elisa per una caduta che è andata a ripescare anche Madre Teresa di Calcutta che ora mi sfugge se è stata beatificata quindi non so se è valida, una foratura biblica del Butto, il maestro Sele che dirige il nostro coro di “Marcondirondirondello” con gli astanti di un bar di Canale, e sempre Sele che dopo poco si ribalta, l’incontro con Serpe e Milena da Verona, per chiudere con il “finnico” Cesco che sull’ultima salita più che finlandese sembrava un “napoletano”, insomma una splendida giornata dove hanno brillato le nostra ragazze Antonia, Elisa ed il giovane quindicenne Alessandro che ha dimostrato di avere ben presente cosa vuol dire “questione di testa”.
Bravi tutti e tre, non era facile.
Io voto Percorso 4,50 – Paesaggio 5

Nari
Dopo aver visto la tabella sapevo già che il mio traguardo era il rientro a Pieve di Ledro tagliando l’ultima asperità del passo Guil e mi sembrava che come prima giornaliera del 2017 fossero sufficienti 1600 mt di dislivello che poi sono diventati 1900 circa; dire che li ho fatti in scioltezza no, però diciamo che li ho portati via bene. Comunque è la prima volta durante una giornaliera che mi sono più preoccupato delle discese che non delle salite, devo fare un analisi di questa nuova situazione.
Nonostante qualche difficoltà il paesaggio intorno al lago di Ledro Garda è sempre affascinante peccato che il tratto del Ponale fosse troppo trafficato tra bici e pedoni e forse avrebbe meritato qualche sosta in + per fare foto e quant’altro ma mi rendo conto che con i tempi forse eravamo in ritardo.
Non conoscevo il lago di Tenno ed è proprio un gioiellino, avrebbe meritato un bagno.
Compagnia come sempre…indipendentemente dai luoghi e dai percorsi vale sempre la pena di fare una levataccia.
Percorso 4 - Paesaggio 4

Ruggero
Ecco ecco.... Che dire..
Sono partito male molto... Già buco prima di salirci su, e via camola fino a Pieve. Immaginatevi i commenti in macchina.
Ma quando mi inizia maluccio e un po’ in tensione la giornata quasi sempre fiorisce meravigliosamente. E così è stato.
Strano a dirsi ma mi sono piaciute più le salite che le discese, sarà che ci si godeva il paesaggio in salita... O vuoi perché si bruciavano i freni in discesa…  Comunque tutto molto bello.
Che dire sul taglio...  Se avessi avuto le gomme ok e se fossimo stati un paio d'ore in anticipo sarei venuto volentieri. Ma meglio non piangere lacrime di coccodrillo versate nel latte quindi va bene così. Mi sono rifatto al bar.
Assolutamente da rifare la panoramica che sale da Riva, in discesa magari...
Voto: Paesaggio 5 plus - Percorso 3,99

Pelmo
Bellissima giornata di sole, altrettanto per la solita nostra inimitabile banda d... Tenaci, toste le salite, più difficili le discese da prendersi con le molle, ma fantastico il paesaggio!!! Un plauso va ad Antonia ed Elisa per aver affrontato senza timore il percorso (DISCESE),e soprattutto a Gigi e il figlio Alessandro per aver fatto il giro completo. Grandi.
Percorso 3.5 - Paesaggio 4.8

Faraone
Continuo ad essere orgoglioso e fortunato di far parte di un grande gruppo di bikers un po’ strani ma genuini. Dal presidente che, da buon "padre si famiglia" organizza con molta attenzione i percorsi e si preoccupa di portarci a casa, stanchi ma contenti. Alle nostre "dame di corte" che, incredibilmente portano a termine percorsi molto duri anche per gli uomini e molto interessante ammirare il volo in diretta dell’Elisa con lo spettacolo canoro al seguito… li ho maturato una convinzione: se la vuoi fermare la devi….abbattere….
“Piuttosto che lassare a mezza via è meglio non incominciare” infatti sono stato l’unico a seguire la traccia (maledetta) per il rifugio Pernici, presso il quale sono arrivato…con i crampi alla spella destra….a furia di spingere la mia “bici leggera”….soddisfatto all’arrivo, ma …da non ripetersi.
Discese molto interessanti, veloci…sassi smossi……soprattutto con una bolla d’aria nel freno dietro….anche stavolta …i santi li ho visti tutti…..
Sicuramente tornerò con calma ad ammirare il lago di Tenno e il paesino li vicino (Canale).
Complimenti e grazie a tutti.
Percorso 4,2 - Panorama 5

Sele
Eeeeeee gia gia gia........
Che diciamo  sele ? Vedi tu Magic. Da dove vuoi cominciare Magic, dalla ruota sgonfia di Ruggero ? No no Sele lo sai che a me piace raccontare il giro pedalato nei minimi particolari, le sensazioni provate a pelle e condividere l'accaduto con i partecipanti, anche i più piccoli episodi hanno il loro fascino...Se si comincia da li viene lunga  la giornata Magic il racconto non te lo legge nessuno ......
Cazzi loro per quello che devono fare!!!!!!!! I siguitan mesagia' con watt app .... stai tranqui tra errori di grammatica verbi e aggettivi fuori posto vedono l 'ora di leggerlo..... Comunque partiamo pure da dove dici tu amico.
5/45 del mattino entro in officina per prendere la macchina. Bici montate taccc, pieno fatto taccc , acqua  olio pneumatici a posto taccc, mi scappa l' occhio  assonnato gomma a terra bici Ruggero PANICO..... (molti non sanno cosa è successo sabato con quella gomma ) . Tra musi lunghi per la gomma, niente autogrill  (caffe per me) autovelox che uscivano fin dal baule della macchina da tanti che ce n'erano  arriviamo a destinazione . Foto di gruppo e si parte. Salita a gogo, già sale lo smarronamento totale ma "dice plovelbio cinese " dove c'e salita c'e discesa......
Mai ascoltare proverbi cinesi testa bassa muti e pedalare fino ad arrivare al primo rifugio. Per fortuna mia e del Pres INVOLONTARIAMENTE il caso ha voluto che durante il tragitto si è dovuto fare un pezzo a piedi di 200 metri  più o meno  su per un sentierino tortuoso . Niente di particolare il sentiero ma chi c'e davanti a noi? Miss coscia lunga Eli che con un movimento lento coscia di qua coscia di la (che ha sempre il suo perché)  ci ha portati in cima " ca snin su gna acort......."  Arriviamo al rifugio (laziale ) spetacular e aleee panini a go go ma il top del top è stato che il Tira e il Pres per stupire polenta e furmai da volar via . Si si proprio da volar via. Infatti prima discesa le madonne, i santini, e tutto il centro parrocchiale, Eli non ne ha proprio risparmiata una, gli si é girata la bici "nel ben mez di nostra discesa" per fortuna niente di grave. Antonia imperterrita col suo andamento felpato è riuscita a scendere chapeau (complimenti a tutte e due per la giornaliera fatta).
Spettacolare la foratura del Butto che tra madonne e madonnini ne è uscito un teatrino con i partecipanti fermati per soccorrerlo da spanciarsi dalle risate. Ultimo fatto simpatico accaduto é il castello marcondirondirondello siamo riusciti a far cantare un gruppo di persone sedute al tavolo di un bar. Tra borghi romani fiumi sotterranei Tevere di qua Tevere di la così diceva il Castell , arriviamo a Riva del Garda dove ci aspetta il mercato (um fat la giurnaliera e sum a sta anca al marca' ) e un mega gelato in riva al lago . Si riparte lungo la strada del ponte vecchio collegamento lago di Ledro al lago di Garda e li vi siete persi lo show di me e il Butto. Radio accesa anni 70 non vi dico gente che ballava , rideva , applaudiva , e noi come due Tonimanero alla Grease cantavamo a più non posso. Giunti all’ultimo punto di non ritorno per me io volevo andare con gli altri al camping ma una vocina mi sussurrava anzi mi ha obbligato “Sele dagli le chiavi e vieni con me” (Pabli).
Da li non ricordo più nulla, solo una salita che non finiva più e 4 somari (5 con me) che si sono prolungati per finire il giro, complimenti a 5 bikers.
Doccia calda, pizza in compagnia, ritorno in macchina a parlare di patata.... (per forza unico argomento per restare svegli ) alla prima curva momenti voliamo a cavallo del muretto ......scherzo ho guidato da dio.
Che dire per finire bravi tutti e tutti bravi .....ah dimenticavo complimenti alla nonnina alla finestra  la quale mi ha fatto un bel ITALIA 1 ho filmato tutto ovvio .....Ciao alla prossima
A glum cava sele chisa cos um a  scrit .......
P.S. devo correggere il Sele: Toni Manero era ne “La febbre del sabato sera”, in Grease c’era Danny Zucco (ndr)

Cesco
Una o due volte l'anno meritano sicuramente una levataccia per andare a pedalare sui laghi Garda, Ledro e Tenno, soprattutto se ci vai con il bel tempo. Effettivamente ho sofferto molto nella salita di Leano passo Guil ma la giornata passata in compagnia e i panorami visti fino a quel punto mi hanno aiutato a finire la giornata, morto ma super contento.
voto 5++ paesaggio - voto 3,5 percorso molto tecnico nelle discese.
Un ringraziamento particolare a Pabli che riesce sempre nel suo intento di "farci divertire" MOLTO.