Partenza da Addis Abeba arrivo a Lalibela. Km 579 – dislivello mt. 10.752 - n. 9 tappe.
Il percorso si snoda attraverso la vecchia strada di collegamento che univa Addis Abeba (capitale politica) verso nord a Lalibela (capitale spirituale) dove vale la pena visitare le sue incredibili chiese ipogee.
Attraverso il più vasto altopiano Africano, che, dal mar Rosso alla grande valle del Nilo, guarda i bassipiani che lo circondano dall’alto dei suoi tremila metri valicando enormi e altissimi canyon.
L’Etiopia è un paese di pietra in ogni senso, la popolazione Amhara dei suoi altopiani è cristiana, severa e conservatrice. Le chiese scolpite nelle sue montagne (patrimonio dell’UNESCO) ne sono la testimonianza perfetta. Un’isola cristiana, circondata da musulmani che per secoli ne hanno decretato l’isolamento.
Organizzazione a cura di “PA-Cyclism” - www.pa-cyclism.com
Realizzato dal 25DIC2017 al 06GEN2018.
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Chiesa ipogea a Lalibela |
Scarica i file con tutte le informazioni:
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Galleria Immagini
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Chiesa ipogea |
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Il giorno dopo… (commenti)
Giusi
Sono passati molti giorni dal rientro, tante cose sono successe dopo, ma il pensiero e' ancora là.......
Faccio parte di "quelli che non ritornano..." E si... sono ancora ammalata di Etiopia e la convalescenza sarà lunga!!!
Ho trovato là un mondo diverso, un popolo fiero nonostante le moltissime avversità. Nei villaggi manca tutto, l'acqua non esce dai rubinetti, la corrente elettrica non c'è dappertutto, il riscaldamento funziona con la natura, il cibo scarseggia....
Sono però tutti pronti ad aiutarti e ad offrirti quello che hanno senza chiedere niente in cambio.
Ci sono tanti episodi da raccontare che hanno suscitato emozioni particolari molto intense, difficili da scrivere, ... hanno però cambiato i miei atteggiamenti ed arricchito la mia vita.
Bob
E’ così tutte le volte… non ti ci puoi abituare!
L’Africa ha il potere di colpirti come un pugno nello stomaco e di lasciarti un grande vuoto nell’anima che ti accompagna fino a che non hai di nuovo la possibilità di immergerti nelle sue contraddizioni.
E’ un viaggio alle radici dell’Uomo, quotidianamente condiviso con persone essenziali che sanno farsi apprezzare per valori elementari come accoglienza e condivisione.
Può sembrare banale, ma un sorriso, una stretta di mano, un pezzo di pane sono doni impagabili quando viaggi in territori così lontani dalla nostra “civiltà”.
Occorre “perdersi”, “mescolarsi”, anche “sporcarsi” per riuscire a comunicare … che nostalgia!
Si. Mi succede spesso sentirla arrivare. Una nostalgia positiva che non evidenzia una “mancanza”, bensì una “presenza” di persone, luoghi ed emozioni che tornano a trovarmi!
Jack
Ogni viaggio ha la sua storia, quest’ultimo lo definirei il viaggio delle emozioni.
Emozioni, natura e imprevisti ci hanno accompagnati per diversi giorni, come le migliaia di volti incontrati durante il tragitto. Da subito capisci che l’Etiopia sia un mondo a sé, con le sue regole, che ti fagocita e ti fa dimenticare la tua vita routinaria e dove il quasi niente diventa il necessario.
Quello che mai dimenticherò rispetto agli altri viaggi e stato Il ritmo costante della pedalata che ti fa entrare in uno stato di totale relax, lava via i pensieri e alleggerisce la mente, fa sparire le cose inutili e riporta in circolo quelle uniche e rare.
Hai l’impressione di pedalare accompagnato da mille occhi, solari e sorridenti, a volte curiosi e increduli, mille occhi a cui non vorresti farti scappare un solo saluto, quasi diventando più impegnativo che pedalare sotto il sole cocente.
Arrivata poi la sera, cala il buio, quello vero, quello per cui riesci ad abituare lo sguardo soltanto dopo un paio di ore, quello Africano in cui non vedi niente, ma sai di essere circondato da presenze che ti salutano, camminano, gridano e bisbigliano, presenze che si muovono e vivono ancora nel buio come se ci fosse luce, noi con loro, eccitante……