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Pavia Bikepacking 2018 PV

Bigiornaliera - Prima tappa: Fiorenzuola (PC) - Pavia (PV). Strade bianche e carraie per quanto più possibile nella Pianura Padana fino a raggiungere e seguire il Po da Castelsangiovanni alla confluenza con il Ticino al ponte della Becca. Ingresso e visita di Pavia e via lungo il Ticino fino al campeggio.
Seconda tappa: Pavia (PV) – Fiorenzuola (PC). Un breve tratto lungo il Parco del Ticino e poi puntiamo alla Certosa di Pavia, attraversiamo le risaie per raggiungere il Castello di Belgioioso. Da qui si raggiunge il Po per seguirlo fino a Piacenza e poi una serie di guadi per rientrare a Fiorenzuola.
Realizzato il 02-03GIU18.

Arrivo a Pavia

Scarica i file con tutte le informazioni:

  1. Informazioni tecniche andata
  2. Informazioni tecniche ritorno
  3. Altimetria + tabella di marcia andata
  4. Altimetria + tabella di marcia ritorno
  5. Informazioni turistiche
  6. Traccia su Google Earth – Google Maps andata
  7. Traccia su Google Earth – Google Maps ritorno
  8. Traccia GPS in formato .gpx andata
  9. Traccia GPS in formato .gpx ritorno

Galleria Immagini

Castello di Paderna
Castello di Rivalta
Lungo il Po
Lungo il Po
Campagna pavese
Ponte coperto a Pavia
Ponte coperto a Pavia
Pavia
Castello di Pavia
Lungo il Ticino
Risaie della Lomellina
Risaie della Lomellina
Certosa di Pavia
Castello di Belgioioso
Pioppeti del Po
Risaie
Il Po
Argine maestro del Po
Argine maestro del Po
Mulino
Piazza Cavalli a Piacenza
Guado del Nure





















 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il giorno dopo... (commenti

Pabli:
Il mio viaggio è cominciato prima, già quest’inverno sera dopo sera ho cominciato a tracciare dal nulla le direttrici verso Pavia. Poi ho cercato il più possibile le tracce fuoristrada, poi poco alla volta sono entrato nel dettaglio, sempre di più, sempre di più, sempre di più fino a trovare sulla mappa le botole di cemento che passano sopra i canali delle risaie della Lomellina.
Unico rammarico non aver percorso quella manciata di km di sentiero nel Ticino che ci è stato negato a causa della esondazione del fiume. Ma va bene così, l’arrivo sotto il Ponte Coperto di Pavia era quello che volevo e così è stato.
Il mio viaggio è poi proseguito alla ricerca del massimo alleggerimento del carico e alla sua disposizione per il miglior bilanciamento e poi… carico la mia “casa” sulla bici e si parte.
Dormire in tenda mi da quel senso di libertà che rende il tutto più avventuroso e soprattutto diverso dal solito, basta una notte in tenda e sembra che sei stato in giro una settimana.
O forse perché in tanti km ne succedono e ne vedi così tante di cose che il tempo si dilata?
Non lo so, ma non mi faccio troppe domande, mi piace e questo mi basta, lo spirito della completa autonomia mi appaga, vedo l’intorno con occhio diverso, di conquista solo con le mie forze.

Com’è andata, all’andata.
L’impostazione data a questo tipo di percorsi è più turistica rispetto al nostro standard, quindi può capitare di allungare il tragitto per vedere quanto di interessante.
E allora con una temperatura più che ideale partiamo con un trittico di guadi sul Chiavenna, il Chero e il Riglio per arrivare al Castello di Paderna che vale una visita perché molto ben curato.
Il passaggio sul ponte di Tuna ci apre la vista sulla Valtrebbia e il Castello di Rivalta prima di arrivare a Gragnano dove recuperiamo altri cinque partecipanti, Bob con Rosy, Daniele, Mc Gyver e Vige.
Potenza del Bikepacking, Lorenzo e Vige si ritrovano in bici dopo 27 anni, ai tempi del “Fiorenzuola – Ventimiglia”. Non sembra ma è stata una emozione rivederli insieme, due fondatori che si ritrovano dopo così tanto tempo.
La traccia prosegue puntando Borgonovo Val Tidone dove facciamo ristoro sotto il castello e via verso Castelsangiovanni e finalmente arrivano i paesaggi del Po, le acque sono alte, incede placido ma “importante” e ci accompagna fino al ponte della Becca dove vi confluisce il Ticino.
Entriamo nell’omonimo parco dove a pochi km da Pavia il fiume è esondato per cui variamo il percorso di qualche km per ritrovare la traccia prima di arrivare sul lungo Ticino sotto il Ponte Coperto.
Entriamo in città per la visita turistica dei più importanti luoghi storici, passaggio sulla piazza principale piena di vita e poi di nuovo il Ticino fino a raggiungere il campeggio.
Montaggio tende, doccia e poi al Ristorante sul Fiume dove non ci siamo fatti mancare nulla e devo dire anche molto buono.

Com’è andata, al ritorno.
Che risveglio!!! Per un po’ mi sono sentito ricatapultato sul lago Carreras in Patagonia, non so quanti tipi di uccelli diversi si sono messi a cantare con le prime luci dell’alba.
Ripartiamo sul sentiero lungo il fiume che abbandoniamo per inoltrarci verso l’interno e le prime risaie in direzione della Certosa di Pavia. Il dettaglio delle sculture e ornamenti che compongono la facciata è veramente stupefacente, non per niente quando si dice “un lavoro certosino” …
Risaie e poi ancora risaie, in questa stagione verdissime, alcune già riempite d’acqua, ci accompagnano fino al Castello di Belgioioso per il primo ristoro.
Si punta al Po e una volta raggiunto ci accompagna fino a Piacenza con una disputa di coltivazioni tra riso e mais con il fiume sempre di fianco.
Un piatto di pasta a metà strada, un ghiacciolo a due terzi, un gelato a Piacenza dopo aver toccato Piazza Cavalli e piazza Duomo e la due giorni si chiude come si era aperta, con un guado, stavolta più impegnativo, il Nure con corrente al ginocchio che ti porta via.  Solo Claudio ha osato di più passando dove il raschio era più basso, una ventina di cm, mette sul tre l’elettrica e via, sembrava un motoscafo!

In mezzo a tutto questo però ci sono tante situazioni che lasciano bei ricordi, ritrovarsi dopo tanto tempo come Vige e Lorenzo, trovare Rosetta che mai era venuta, trovarsi in una cascina in mezzo alle risaie con un cancello automatico che ti si chiude davanti all’improvviso, entrare in tante proprietà private con occhio guardingo, guadare il Nure senza battito di ciglio alcuno e tanto altro di cui non entro nel merito.
Andare da qui a Pavia in bici è già un viaggio, andarci fuoristrada è una avventura, ovvio con la “a” minuscola, ma se uno non osa o non può di più è già tanto.
Come si dice “ogni tortello a misura di bocca”.

Per ultimo un doveroso grazie a Rasty per l’assistenza e allo Zio Piero per averci messo a disposizione il necessario per i nobili e le regine, per il resto devo fare i complimenti a tutti, soprattutto a coloro che la bici la vedono non troppo spesso e che per questo hanno compiuto l’impresa come Rosy, Mc Gyver e Vige.

Voto Percorso 3,80 – Paesaggio 4,10.

Lorenzo
Che dire, la felicità è ...
Come dicevo oggi mi sento come il carbonaro il giorno dopo ne “Il Marchese del Grillo” ... riempio sacchi di carbonella piangendo al ricordo.
Tutto bello, anche i tafani, i moschini, i pappataci, le zanzare e il calduccio. Grazie a tutti.

Giusi
Il bikepacking da un senso di libertà', prima e dopo, ma specialmente durante il viaggio. Vedi cose che non avresti mai visto e da una prospettiva assolutamente diversa, molto rilassata. Questo percorso l'ho fatto da mezza vigogna cioè portando la mia roba con me ma dormendo a tetto.  La tenda è una bella opportunità' e l'ho provata 15 giorni prima al BAM di Mantova ma preferisco la comodità' del caso.   Che dire del percorso?  Certamente non avere salite nel percorso stimola la fantasia. Utilizzando una bicicletta gravel, personalmente gradisco di più percorsi meno tecnici, anche se su sentieri e carraie si incontrano le persone più strane e carismatiche.  Ho portato a casa un bottino importante di belle esperienze che serviranno da allenamento per realizzare i miei sogni. 

Percorso 3 – Paesaggio 4,5 – Compagnia 5.