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Marocco Sahara 2010

Partenza da Boumane du Dades arrivo a Merzouga. Km 345 – dislivello mt 2100 - n. 5 tappe. Il Raid prosegue il percorso del 2007 con l’ultimo scollinamento dell’Atlante, l'attraversamento del deserto di roccia (hammada) ed arrivo alle dune del Sahara di Merzouga. 
Organizzazione a cura di “Projecting Adventure Cyclism” www.pa-cyclism.com
Realizzato in APR2010.

Arrivo alle dune di Merzouga



Scarica i file con tutte le informazioni:


  1. Informazioni tecniche – logistiche - turistiche
  2. Cartina percorso
  3. Tabella km e dislivelli

Galleria Immagini

Marrakech - Piazza Djema El Fna
Casbah Ait Ben Aiddou
Attraverso l'Hammada, deserto di roccia
Discesa verso Bab N'Ali in "preghiera"
Oasi di montagna
Le "balise" che indicano la pista
Verso Tafechnà
Partenza all'alba - tappa 4
Alba sul lago salato - tappa 5
Fech fech sul lago salato
Le prime dune
A  pochi metri dalle nostre tende

































... il giorno dopo (commenti)



Pabli

Eravamo in sosta in un villaggio, e come al solito avevo una nuvola di bambini intorno restii a farsi fotografare. Provo a giocare con loro e dopo un quarto d’ora trovo la chiave per aprire il lucchetto della diffidenza fino a che c’era la corsa a mettersi in posa per una foto. Quando riparto sono alle mie spalle e all’urlo di “spingi spingi” mi accompagnano per decine e decine di metri regalandomi la sensazione di una pedalata col vento a favore.

Tappa notturna, partenza alle ore 03,00. Alle 04,30 entriamo in un villaggio, buio pesto, i fari dei fuoristrada illuminano una costruzione color ocra di fango e paglia, vedo le ombre, mi fermo, scorrono davanti a me le sagome di una ventina di biker, sembrano i fotogrammi di una pellicola, forse nemmeno un grande regista l’avrebbe immaginata così bene quella scena. Riparto, dopo cento metri si sente il canto del muezzin che chiama alla preghiera. Ci fermiamo tutti ad ascoltare. Ho la pelle d’oca.
Ripartiamo, all’alba arriviamo sul fondo di un lago salato in secca, ci fermiamo aspettando il sorgere del sole che di lì a qualche minuto fa capolino in una atmosfera rarefatta. Fuori dal lago il fech fech ci attende sollevando nuvole di borotalco al nostro passaggio creando una atmosfera da girone dantesco.

Nei pressi delle dune di Merzouga entriamo in un villaggio, fuori dalla pista ci sono due dromedari, Rosetta e Michela si avvicinano per una foto. Sentito il vocìo, un bambino schizza da dietro una casupola, sempre di fango e paglia, qui tutto è così. Circa cinquanta metri ci dividono, mollo in terra la bici e corro verso di lui a braccia aperte gridando “ciao…ciao…ciao”. Lui non parla ma continua a correre verso di me tendendo le sue piccole mani fino a che non ci abbracciamo e ci baciamo. Un incontro “semplicemente immenso”.

Vi ho raccontato solo tre momenti di questo Viaggio, tanti altri potrei raccontarne.
Sono partito molto predisposto, volevo viverlo al cento per cento e mi sono lasciato andare, ho ricevuto tantissimo, oltre le mie aspettative. Per questo sono sereno, ho dato tutto e non mi sono fatto mancare nulla, nemmeno l’hammam dal “trucido” a Marrakech degno di un film.
L’unico rammarico è il timore di non riuscire a trasmettere a chi non c’era quell’onda anomala di sensazioni ed emozioni che mi hanno arricchito tantissimo ma che ora, a distanza di qualche giorno, mi hanno completamente vuotato la testa.  O meglio, forse è talmente piena che non ci sta più nulla. Non lo so, sono frastornato, devo ricucire il mio tessuto neurologico. Ogni tanto fa bene disperderlo in giro per il mondo.
Di una cosa però sono certo, sono tornato con la fame…di ripartire…per ovunque.

Ringrazio l’Organizzazione, impeccabile, le guide berbere, le nuove e le vecchie amicizie, mi avete fatto stare molto bene, tutti. Grazie.

Serpe
Le rincul Marocaine:
non sono un cultore de "il giorno dopo", ma questa volta voglio dire anch'io la mia.
Ho letto la paginata di sensazioni descritte da Pabli e posso solo essere più che d'accordo nel dire che sono pronto,... non vedo l'ora di ripartire per una qualsiasi destinazione, a patto che ...siate ancora tutti con me a condividere i momenti irripetibili che riserva ogni viaggio fatto con lo spirito che contraddistingue questo Gruppo.
L'organizzazione, che temevo potesse andare in crisi, dato l'elevato numero dei partecipanti, è stata assolutamente all'altezza della situazione e ci ha permesso di godere appieno di ogni minuto di questo viaggio.
Grazie Massimo, Roberto e Carletto (Willy era in ferie...) per la vs. discrezione.
I Luoghi che abbiamo visitato, l'Umanità che ci ha circondato nei giorni di permanenza in Marocco ha completato un quadro che già dalla partenza all'aeroporto di Malpensa lasciava presagire giornate indimenticabili.
Sono tornato sfinito, ma felice di aver trascorso ore stupende con quelli che mi sento di considerare vecchi amici, ai quali si sono aggiunte nuove conoscenze che hanno sommato ulteriore simpatia ed emozioni, elevando ancora il livello che già a mio parere era vicino all'eccellenza. Certo non con tutti c'è la stessa facilità di rapporto, ma con tutti ripartirei domani senza nemmeno sapere qual è la mèta; come dice il  mio filosofo preferito (esercente carburanti in quel di Castelguelfo) "comunque vada, sarà un successo"! Quindi, avanti tutta con i prossimi progetti, con la speranza di trovare alla partenza anche chi, per un motivo o per l'altro, finora non è stato della partita.

Cipster/Bonètti
Mi immaginavo il deserto come luogo dell'assenza.
E, invece, questo viaggio è stato colmo di tutto: di volti, quelli ogni giorno nuovi e quelli che pian piano si sono aggiunti alla lista delle persone care; di occasioni per ridere (fino alle lacrime), ma anche momenti per riflettere (“io ho un argomento, qualcuno ha un argomento?” ;) ...e non solo); di ritmi sui tamburi e sui pedali, differenti ma uniti per comporre una musica e per chiudere una tappa; di continue sorprese nello scoprire che posso adeguarmi ad avere molto meno di quello a cui sono abituata e capire che è, in certe situazioni, comunque tanto; di solitudine senza isolamento e di condivisione nella fatica e nell’allegria; di colori, profumi ed orizzonti solo apparentemente immutabili; ...e di tanto altro (oltre ad un nuovo soprannome!), di cui forse non ho piena consapevolezza ma di cui è evidente l’effetto sul mio cuore sereno e felice. Un grazie a tutti, a chi ha organizzato in maniera sublime, a chi ha partecipato senza risparmiarsi in nulla e a chi ci ha accolto con gioia. E quindi, quando si riparte? :)

Max
Ciao a tutti dal Max. Io sicuramente non sono molto bravo a descrivere le mie sensazioni provate durante questo viaggio ma ci voglio provare. Con i vostri racconti  ho rivissuto momenti e riprovato emozioni, a dir la verità non credevo di commuovermi davanti ad un racconto come quello di Pabli. I bambini sono la cosa che mi ha colpito maggiormente, e provando a descriverli a mia moglie avevo i brividi e mi è venuto naturale stringere forte mia figlia, in particolare la bambina senza scarpe ne vestiti che correva come una lepre sui sassi a quasi 2000 m di altitudine, e che alla vista di una normalissima biro sgranava gli occhi per cercare di capire cos'era.
La vista delle dune (il motivo che mi ha spinto a lanciarmi in questa avventura nonostante le mie ansie e paure), i luoghi sperduti dove abbiamo dormito, il fatto che ad una certa ora mancava la luce, la tenda berbera con un letto dopo tante notti passate a dormire in terra, le nuove amicizie che hanno arricchito di molto il viaggio, l'organizzazione fantastica, il fatto di essere sorpresi dalla presenza di Willy che non doveva esserci, la notturna che con lo sfondo delle loro preghiere e dell'alba sul lago salato mi ha lasciato senza parole, poi non dimentichiamo che gli accompagnatori ci accoglievano ad ogni punto di sosta come al giro d'Italia e alla sera trovavano la voglia di cucinare per noi facendoci sentire come a casa.
Solo ora che sto scrivendo mi rendo conto di aver condiviso l'esperienza più bella della mia vita con un gruppo di persone fantastiche grazie a tutti.
Sono pronto per una nuova avventura .Quando si parte?

Bob
E’ una strana coincidenza. In pochi anni è la mia terza volta in Marocco. La prima visita come turista e poi in bicicletta. Avrei potuto scegliere altre mete, incontrare altre civiltà, ma sono contento che sia andata così.
Ho visitato le città imperiali, mi sono arrampicato per i sentieri impervi dell’alto Atlante, ma il “viaggio” doveva concludersi in modo degno e così è stato. Stasera sono davanti al computer con un vasetto pieno di sabbia rossa. E’ la memoria che solo poche sere fa ero laggiù, seduto su una duna, con i piedi affondati in quella stessa sabbia che ora guardo attraverso il vetro. Ogni viaggio è qualcosa di personale, di intimo.
Nel bagaglio portiamo tutto il nostro vissuto più o meno recente. Viaggiamo nel mondo e, quasi senza volerlo, ritroviamo noi stessi. Il deserto diventa il luogo ideale per questa esperienza: non ci sono distrazioni … solo la tua piccolezza di fronte a questa impressionante vastità.

Probabilmente era il momento giusto per questo incontro. Avevo bisogno di ridimensionare questo pensarmi indispensabile. E’ stato utile far rallentare i pensieri e percepire la ‘quiete’. Ho finalmente trovato il tempo per guardare un cielo stellato.

Ma tutto questo è potuto succedere soprattutto grazie ai miei compagni di viaggio: gli amici di sempre e i nuovi incontri, i solerti accompagnatori e tutte le persone con cui ho scambiato anche un semplice sorriso. Senza la vostra preziosa compagnia anche il ‘deserto’ sarebbe stato solo solitudine.
Grazie per avermi accompagnato in viaggio che resterà “unico”.

Maraz
Molto più difficile trovare le parole per descrivere questa bellissima esperienza, che la forza fisica per far andare avanti il cavallo di ferro che mi ha accompagnato in questo viaggio.Quel cavallo che ad ogni salita pareva volersi fermare imbizzarrito; ad ogni tratto di sabbia sbatteva la testa a destra e a manca e decideva di proseguire quando capiva che io ero molto più testardo di lui.

Terra d’Africa, fonte inesauribile di emozioni, sguardi, odori e sapori; questa maestra nel far emergere da noi aspetti del carattere che, durante la routine quotidiana, non abbiamo il tempo di guardare; questa colla che ci ha unito nelle condizioni più difficili e nei momenti più allegri.
Questa Terra che decide per me, e che a poche centinaia di metri dal ristoro di metà tappa mi impone di fermarmi esausto, sedermi, osservare l’orizzonte e con l’amico Massimo di P.A. buttare alcuni sassi nello stagno del futuro.Forse non erano sassi e forse non era uno stagno, perché l’onda anomala che mi ha investito di ritorno è stata devastante oltre misura.

Un plauso sentito e i migliori complimenti vanno a Roberto, Carletto, Massimo e Willy che hanno saputo accompagnarci in maniera egregia. Un forte abbraccio alle nostre accompagnatrici, ai fotoreporters e alle nostre guide che hanno saputo deliziarmi con la fantastica insalata berbera. Questo è stato il mio Marocco.

Giusi
10 RIGHE PER SOLO 10 EMOZIONI DI UN ALTRO VIAGGIO FANTASTICO:
LA PIAZZA DI MARRAKECH
IL POPOLO BERBERO
I COMPAGNI DI VIAGGIO
L'ORGANIZZAZIONE
LE MONTAGNE COPERTE DI SABBIA
LA SABBIA BOLLENTE
LA SABBIA GELATA
LA SABBIA MORBIDA
LA SABBIA DORATA
LA SABBIA CHE DOPO UN MESE TROVI ANCORA NASCOSTA, COME QUANDO IN PASSATO
GIOCANDO A SOFTBALL, RESTAVA  LA TERRA ROSSA NEI CAPELLI
IL DESERTO DI SABBIA, LA SABBIA......
AAAAAHHHHHHHHH  LE DUUUNEEEEE!!!!!!!!!

Rasty
.....Lo ammetto, una certa preoccupazione mi turbava prima della partenza, quella del “deja vu”.  Per la terza volta in 6/7 anni mi apprestavo a recarmi in Marocco ed avevo il timore di non riuscire a rivivere le emozioni da “viaggiatore” provate precedentemente ma di fare una vacanza da semplice turista. Per fortuna e come speravo mi sbagliavo.
Come qualcuno ha scritto, ‘i viaggi sono i viaggiatori…’, assaporare e condividere le preoccupazioni, le sensazioni, le gioie con e degli altri è vitale per provare sempre nuove esperienze. Indimenticabile il sapore del superbo piatto di spaghetti che la nostra sorridente Rosetta ci ha preparato alle porte del deserto.

Emozionante la gioia del ‘pota-pota’ Enrico per la sua “vittoria” all’arrivo finale.
Costante la conflittualità di uno dei ‘f.lli Fellini’ fra la preoccupazione per l’incolumità della propria telecamera e la smania di riprendere ed immortalare quanti più momenti di questa vacanza.
Gogliardica ed etnica l’esuberanza del quasi berbero-marocchino ‘il Nureyev di Varzi’ che dall’alto delle sue  4 Marathons de Sables si muoveva e comportava come se fosse sempre vissuto da queste parti.
Non va dimenticata la compagnia e l’allegria degli altri soci di viaggio, nuovi e già conosciuti. Il Marocco però non è stato la semplice cornice di questo quadro. Ho scelto questo viaggio per il desiderio di arrivare, vedere e scoprire la magia del deserto. La visione delle dune rosso-dorate di Merzouga (Erg-Chebbi), che abbiamo costeggiato per 10-15 km, e trascorrere la notte accampati in una tenda beduina ai margini delle dune stesse sono stati momenti veramente emozionanti.

Infine come non ricordare la vivacità dei bambini, la tappa notturna con l’attesa dell’alba nel lago salato, la kasba di Ait Ben-Haddou e la caotica ma sempre affascinante Marrakech.
Massimo, Carlo, Roberto, Rob e Willy…….Shukran!!!!!!

Rosetta
"Le dune ... aaahhh ... le dune". Non riuscirò certo ad esprimere la gioia che questo viaggio da "accompagnatrice" mi ha lasciato. Immagini, colori, emozioni, sentimenti: mi sono riempita gli occhi ed il cuore. Ho visto cose mai immaginate: la piazza di Marrakech, le distese senza fine, i volti dei bimbi nei villaggi che corrono e ti chiedono stilò e bonbons, la sabbia rossa del deserto. Grazie: ai miei familiari che mi hanno donato questa opportunità; agli organizzatori per il loro entusiasmo, la loro pazienza e disponibilità; ai "Tenaci" e non (soprattutto le donne) perché mi hanno insegnato che faticare, condividere, gioire insieme per il raggiungimento di un obiettivo ti premia sempre; agli amici accompagnatori per avermi supportato e sopportato. E' stato meraviglioso!!

Rasty senior “Dragon”
Scorrendo le Vostre e-mail del giorno dopo Marocco 2010 mi sono sentito coinvolto anche se non direttamente come ciclista ma come semplice turista, che ha condiviso con Voi quelle bellissime giornate intense di ciclismo e divertimento quindi condivido tutto quello che avete scritto dei bambini dei luoghi ecc...
Cercherò di trasmettere anche il mio pensiero con le immagini e i video che ho avuto la possibilità di documentare.Un grazie a Saulle (Rasty junior) che è riuscito a coinvolgermi in questa avventura.

Claudio
Ma, che dire, ogni giorno leggo qualche commento dei miei compagni di viaggio e, incredibilmente per le mie abitudini (sono sempre critico), mi trovo ad essere in sintonia con tutti. Ho fortemente voluto ripetere un viaggio con questi amici, che ritengo ideali per me, ma ancora più fortemente ho voluto che partecipasse anche Sara, compagna di una vita, perchè pensavo che, nonostante le sue lamentele ed i suoi mille dubbi, fosse veramente importante per lei, anzi per noi. E' andata benissimo e non vedo l'ora di incontrarvi di nuovo, in qualche altra parte del mondo, non importa dove, naturalmente sempre con la presenza rassicurante dei nostri fidati accompagnatori. Un abbraccio a tutti.       

Enrico
Non potevo credere che stavo volando per andare in Marocco, poi sono giunto e mi sembrava un sogno, l'albergo stupendo gli albergatori e i camerieri gentili mi hanno messo a mio agio.Ho conosciuto gente diversa, strutture semplici ma accoglienti, anche i cibi cucinati in modo diverso dal nostro mi sono piaciuti.
Il potere trascorrere tante ore pedalando nel deserto in compagnia di tanti amici mi sembrava un sogno, anche il clima era delizioso, vorrei scrivere tante emozioni provate ma non trovo tutte le espressioni esatte. Grazie a tutti per ciò che ho provato e conosciuto
Grazie a ProgettoAvventura