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Monteforte d'Alpone (VR) 2013

Partenza Monteforte d’Alpone (VR). Il percorso si snoda tra i vigneti a nord di Monteforte per spingersi fino ai piedi del gruppo del Carega, proseguendo verso sud in direzione di Soave.
Realizzato il 02GIU13.

I vigneti del Soave

Scarica i file con tutte le informazioni:

  1. Informazioni tecniche
  2. Informazioni turistiche
  3. Traccia su Google Earth – Google Maps
  4. Traccia GPS in formato .gpx

Galleria Immagini
Monteforte d'Alpone
Si sale attraverso i vigneti
Tra le vigne
Panorama  verso la pianura veronese
Verso Soave
I vigneti del Soave















... il giorno dopo (commenti)

Pabli
San GPS!
“Siamo in traccia?”
“Hai la traccia?”
“La traccia è la traccia!”

Questi sono stati i tormentoni della giornata. La traccia in questione è quella contenuta su quel piccolo giocattolino di nemmeno 200 grammi, che ci ha permesso di districare immediatamente i pochi dubbi di navigazione che ogni tanto assillavano la Guida Eugenio da Verona.
E grazie alla sua utilissima ricognizione della settimana precedente abbiamo anche trovato acqua senza abbandonare più di tanto il percorso. Sembra impossibile, ma in un giro di settanta km sulle vigne del Soave e non lontano dalle pendici del Gruppo del Carega non si trova un punto d’appoggio se non deviando di qualche km, che sarebbero pesati vista la già notevole altimetria.

Così è successo che non essendoci cartina a disposizione occorreva fare affidamento solo sul GPS e chi non ne era dotato era in balia del tracciato senza sapere dove andare. Non è che non ci fosse la Guida, anzi, è che in alcuni momenti si dilettava in una sorta di “navigazione creativa” dove era d’obbligo fare ricorso al motto “…la traccia è la traccia!”
A dire il vero c’era anche chi aveva il GPS ma non aveva scaricato la traccia… ma questa è un’altra storia.
Alla fine comunque l’abbiamo messa in tasca direi molto bene, ed in particolare vorrei menzionare tra tutti due spunti.
1) E’ da sempre definito l’Om, il Barone Rosso, di carriera nei Tenaci ha più di venti anni e lo ha dimostrato in due frangenti, il primo ritirando la bici nuova la sera prima e partire per la giornaliera il giorno dopo senza nemmeno averla provata, il secondo per essersi trovato, a tre km dal traguardo suo malgrado e grazie ai “cuoricini” che erano con lui, “scoperto”. Il telefono non prende e quindi segue indicazioni che alla fine lo hanno riportato all’arrivo con un giro un po’ più lungo, ma nella valle opposta. UN GRANDE DARIO!
2) E poi Maraz, che è come la Biennale di Venezia, parte in giornaliera ogni due anni, spara tormentoni fino alle 12 e poi tre ore di buio totale, dopodiché si riaccende e riparte spumeggiante fino alla fine (siamo arrivati alle 19,00). Non c’è che dire, anche lui vanta una enorme esperienza, e quando il gioco si fa duro lui comincia a giocare.
Ma i complimenti voglio farli a tutti perché non è stata una passeggiata, ed i numeri sopra lo confermano, non ho visto nessuno in difficoltà, certo stanchi alla fine, ma senza il minimo accenno a scene di cotte.

Il percorso: una lunga salita di circa 25 km ci allontana dalla pianura attraverso immense distese di vigneti. Dove una volta c’erano solo boschi ora ci sono vigneti a perdita d’occhio, segno evidente che il Soave rende.
In cima al colle più alto, a circa 800 metri di quota, siamo di fronte al gruppo del Carega ed il panorama è bello, nonostante la giornata non sia un granché al momento. C’è solo erba intonsa, lasciamo fare ad Eugenio il suo lavoro e ci conduce finalmente alla prima vera discesa. Da qui la giornata prosegue in una infinità di salite e discese, mai difficili ma in certi tratti infide per la presenza di sassi smossi o velocissime, che ci porteranno ad ammirare il Castello di Illasi e quello molto bello di Soave.
Ma prima di raggiungere la pianura c’è il tempo per ripiombare in mezzo ai vigneti e godere di splendidi e verdissimi scorci, finalmente illuminati dal sole, che mi hanno ricordato la migliore Toscana in primavera.

Conclusioni: ho riso molto, e mi sono divertito come un matto nel tratto finale a navigare, solo in mezzo a boschi e vigneti, verso l’arrivo nel minor tempo possibile, visto che anch’io come Dario ero rimasto “scoperto” e le batterie del GPS mi stavano lasciando: (le avevo anche di scorta, ma non volevo perdere tempo…)

Un GRAZIE ed un abbraccio alla Serpe, a Eugenio e a Franco da Verona che, come sempre, ci hanno accompagnato e “acculturato” su un territorio che riserva sempre qualche piacevole sorpresa, e a “Jorge Pollicino Lorenzo” che ci ha dato una mano con la fatidica “traccia”.

Grazie Eugenio.

A voi da 1 a 5 per PERCORSO e PAESAGGIO.

Megamario
Alla cronaca come sempre non c'è niente da aggiungere, la fa così bene il Presidente. Volevo ringraziare Sandro, Eugenio e Franco per aver organizzato il giro,  Angelo e Maraz per la logistica... ... e che dire é stata una Giornaliera che ha lasciato più di 1 TRACCIA.
Mi sono divertito da matti Prima Durante e Dopo.

Maraz
DIAOLO PORCOOOOOOOO!!!!
LA TRACIA, TE GA DA SEGUI LA TRACIAAAAAA!!!!!!!!!
ecco l'urlo di battaglia di tutto il giorno. Molto bella la prima parte, un po' meno la centrale anche dovuta a mia crisi mistica, e belle le ultime 3 ore ma duro, quelle pietraie erano davvero dure, c’erano pezzi duri e pezzi più semplici, pezzi duretti e tratti Semplic....ti. (riferito a chi era in pausa autogrill a Cremona).
Ma come dice Willy, aspetta la fine per dare il giudizio e in effetti un 4 paesaggio e 3 percorso ci stanno.
Era da tempo che non ridevo cosi.

Bobo
Finalmente vado ad una giornaliera: poche uscite, allenamento così così, però come l'esperienza insegna in queste occasioni si tira fuori tutto e non ne sono troppo preoccupato.
La compagnia è ottima come sempre, il percorso è complicatissimo, per fortuna che ci pensa qualcun altro
resta solo il dubbio se seguire questo o quello!
Il contakilometri non sale, il percorso tanto, da non ricordare nessuna discesa fino al pomeriggio inoltrato: e quando la discesa finisce ti ritrovi allo stesso bivio di prima. Le ciliegie sono come le salite di questo giro: una tira l'altra.

Verso la fine mi sono ritrovato su una delle ultime a cercare dentro la testa di trovare concentrazione e ritmo, le gambe erano vuote, fissavo il manubrio per non guardare troppo avanti e non scoraggiarmi, un taglio di percorso mi evita la "via crucis" in compenso il ritorno passando nelle vigne sul tratto iniziale cementato è un ottovolante godoso sicuro e velocissimo, quello che ci voleva per finire con un sorriso.
Nel parcheggio saluti a chi anticipa il rientro, doccia stile "sengur" (zingaro n.d.r.), ristorante con bis e tris di dolci, mentre la classifica delle cameriere viene vinta dalla rossa anche se qualcuno ipotizza che sia una falsa rossa.....ma tanto non si può controllare..........

Pelmo
Grazie a tutti x il bel giro e la solita e ormai consolidata splendida compagnia. Paesaggio 4 Percorso 3.

Sergio
Molto faticoso
Paesaggio 4 - Percorso 4 - Compagnia 10