Search

il Martellazzo (PC) 2014

Partenza Fiorenzuola d’Arda (PC). Percorso da effettuarsi con terreno asciutto con le impegnative salite del Manaro, Martellazzo e di Rio Stramonte nel Parco del Piacenziano con tre divertenti discese, “Streghe”, “Padova-Mezzacosta-Camorlini” e Montagnano”.
Realizzato il 26OTT14.

Salita del Manaro, sullo sfondo Castell'Arquato

Scarica i file con tutte le informazioni:

  1. Informazioni tecniche
  2. Informazioni turistiche
  3. Traccia su Google Earth – Google Maps
  4. Traccia GPS in formato .gpx
  5. Percorso su mappa OpenMtbMap

Galleria Immagini

Sulla Ciocca
Salita del Martellazzo
Salita del Martellazzo
Alle Miniere del Mezzacosta
Salita di Rio Stramonte
Rio Stramonte nel parco Picenziano
Vigne di Rio Stramonte
Discesa di Montagnano
Lungo Arda a Fiorenzuola























Il giorno dopo... (commenti)

Pabli
Sicuramente la trafila sarebbe lunga, come pure il costo, ma certe nostri percorsi meriterebbero di divenire patrimonio Unesco dell’’Umanità. Vuoi per i panorami, per i colori autunnali e soprattutto poi per queste condizioni, dopo che qualche giorno di vento ha seccato tutto, anomalo per la stagione, perlomeno da queste parti.
Partiamo sul lungoarda, recentemente spianato nella seconda parte, per poi toccare Lusurasco, S.Lorenzo e la Crocetta di Castell’Arquato. Poi si inizia a fare sul serio, la salita del Manaro diventa impegnativa sul finale ma le ottime condizioni del fondo non danno problemi. Lo stesso non da problemi il crinale della Ciocca, pulito e velocissimo. Lo abbandoniamo per prendere la discesa delle “Streghe”, facilmente si capisce perché in salita è così faticosa, fatta in discesa diventa un budello dove è bene non farsi prendere dalla velocità per non trovarsi in mezzo al bosco.
Arrivati a Lugagnano si prosegue per Madonna del Piano e poi in Chiavenna fino al ristorante la Torretta dove inizia la salita del Martellazzo. E’ una salita sicuramente impegnativa, dove i diversamente atleti sono costretti in diversi tratti a spingere vista la pendenza. Snoccioliamo la “lapide del Partigiano”, il “bivio 5 strade” e scolliniamo all’attacco del Monte Padova. Saliamo al M.te Padova e poi via tutto d’un fiato Padova, mezza costa e Camorlini, mai visto così asciutto dall’inizio alla fine. Ma non per tutti è tutta d’un fiato. All’uscita del bosco Piero rompe la catena, mette la bici con le gambe per aria ed inizia ad armeggiare, ma non sembra ferratissimo, infatti ad un primo approccio riposiziona la catena fuori dalla gabbietta del cambio posteriore. Viene avvisato e provvede, poi passa ad infilare la gabbietta anteriore. In suo aiuto accorre Daniele di A-Team con lo smagliacatena, Frecciarossi fornisce la falsa maglia e in un attimo la bici torna sulle sue gambe. Dopo tre metri, non di più, nella valle chiusa rimbomba un “NOOOOOOOOO!!!!!!”
La riparazione è stata da pit stop, ma la catena corre fuori dalla gabbietta anteriore, così si ripete l’operazione. Ci mancava proprio una candidatura al Pippero 2014.
Ormai si è fatto tardi, risaliamo le vigne del Rio Stramonte e Diolo per scendere sulla pista olimpica di bob di Montagnano e poi a casa. Giro “ripido” ma molto divertente per gli amanti delle discese.
Voto 4,75 percorso e 4,25 paesaggio.

Mindello
Con gli amici Tenaci non si sbaglia mai !A me è piaciuto perché non avevo ai fatto la salita di chiavenna al contrario (è meglio farla in giù )e poi ho trovato amici che mi hanno aiutato.Due volte ho bucato e avendo i ruotoni da poco non ero ancora attrezzato per saltarci fuori Grazie a tutti.
Massimo voto 5 percorso 5 compagnia.

Frecciarossi
Paesaggio 3 - Percorso 4.
Ottimo giro, peccato solo per la foschia di inizio mattina. Salite giuste e discese tutte perfette, soprattutto Montagnano che sembrava un autostrada. Arrivare a fine ottobre e trovare tutto asciutto (Camorlini compresi) è un mezzo miracolo, ed è stato giusto approfittarne. Bella President ottime scelte!!!!

Nari
Anche ieri un bel giro e tanto divertimento durante la discesa delle “Streghe”, un po’ meno sulla salita del Martellazzo, pero’ un fondo cosi’ a fine ottobre è da incorniciare; e poi la compagnia è sempre impagabile.
Peccato che per mezzo giro abbia avuto un problema al sellino reso estremamente scivoloso dallo strofinamento di una buccia di banana…….Daniele torna presto perchè Sergio non lo tiene più nessuno, anche Cesco puo’ testimoniarlo !!!!!!!

Daniele A-Team
Come sempre il President non si smentisce mai, ottimo giro, compagnia come sempre perfetta, peccato per il mio mal di schiena che mi ha costretto a rinunciare all'ultimo pezzo e mi sono dovuto aggregare al gruppetto che rientrava.... Percorso 5 - Panorama 5

Ilario (meteora)
Panorama 3 - Compagnia 5 e un 10 al terreno che mi ha fatto divertire un mondo e penso non solo me.

Gigi
PERCORSO 4 - PAESAGGIO 4.
Nuvole sparse, foschia e un +12°c che ci rincuora anche se compaiono già i primi pinocchietti, i primi guanti integrali, scaldacollo e giubbini tirati fuori all'ultimo momento dal baule dei ricordi.
Un piazzale vociferante mi accoglie e in ogni dove fervono chiacchere, schiamazzi, ingiurie. Pelmo inalbera sul manubrio un vendesi, Giusi scaraventa nello zaino di Gigi tre contenitori, dico tre, del frutto prelibato del framboise, il compleanno di Papa Maurizio coi suoi 63 anni viene festeggiato nei migliori dei modi con un bel vassoio di paste. Baci e abbracci e si parte per il nuovo giro di giostra.
Signori accorrete numerosi perchè lo spettacolo non mancherà! In effetti siamo in 26 ma non vedo Caste, uhm! Vuoi che sia una volta tanto in orario? Ho i miei dubbi.
Lungo Arda. Il mio amato lungo Arda! Eh si perché tanti sono i ricordi che affiorano alla mente. Ogni anfratto, ogni sentiero, ogni angolo mi fa sobbalzare! La mia infanzia, la mia giovinezza, le prime camporelle, le camporelle recidive e ripetute per la sicurezza che dava il posto!
E' piacevole scorrere i copertoni verso la Biraga con la sorpresa di una carrareccia spianata, gli argini stravolti da ruspe e le radici di possenti pioppi squarciate e stravolte all'insù. In breve ci portiamo a a San Lorenzo  dove ci sovrasta un acre odore di merda. E poi alla Crocetta.
Qui chi c'è? Ma c'è Caste con una strana macchia nera sul polpaccio destro.
“E' una scudisciata della Simona per non farti uscire?” <No!, E' un appoggio al paraurti zozzo della macchina in garage!, Maligni!>
Siccome tutti lamentano la temperatura bassa, il vestiario leggero, allora fatevi un bel Manaro in salita per riscaldare gli animi. A metà percorso c'è già chi si spoglia. E c'è anche Geppo che ingrifa la catena sia anteriormente che posteriormente. Questi ragazzoni che danno una pedalata all'ennesima potenza!
Interviene Alex nello splendore della sua magnificenza che elargisce consigli a tutti, per non essere isolato, dimenticato, schivato, non coinvolto: “Fai questo, tira di qua, molla di la, Gigi se vuoi ripartire in salita mettiti in diagonale e vedrai che riparti diversamente ti spingo io.” <Taci!>
A volte il silenzio è la più bella scrittura che un uomo può eseguire.
Mega nel tentativo di aiutare Geppo a liberare e a disincastrare la catena immerge il piede destro in un rivolo di sgiuso e poi pulisce il piede come i cani quando hanno cagato. Ecco da dove proveniva l'odore di merda a San Lorenzo: Mega sei troppo avanti in tutto!
Si riprende la salita.
In alto i ragazzini col Frecciarossi e il Ciumbia (mi sembra di essere un milanese) fotografano nella fatica i restanti che stanno salendo sulle ripide salite.
Giriamo e superiamo il 21% di pendenza e arriviamo ai Bonetti dove Mindo fotografa tutti da vero reporter (a parte che accovacciato così mi sembra che stia cagando ma, voi lo sapete, non sono maleducato e lo saluto con un: mi sembri san Mindello!
Prima sosta mangereccia e banane fagocitate da bocche fameliche. Le banane hanno una buccia e dove vengono messe le bucce? Ma certo! Vengono spalmate sulla sella del Nari che oggi viene preso ripetutamente in mezzo. Ma non finisce qui. Pelmo raccoglie una striminzita buccia di banana rinsecchita e l'adagia all'inguine del nostro Nari: “Questo e' quello del Nari” “Come sei ridotto male Nari e per di più con la punta in alto.”
E Gigi da buon stenografo scrive, anche se molti si defilano per il terrore di venir schedati!
E Sergio? Una vipera in seno che dardeggia a più non posso contro chiunque..... un vero cuoricino!
Ma ci sta vista l'età e gli argomenti......
Discesa delle “Streghe” dove la velocità la fa da padrone nonostante la ghiaia smossa, i canadelli dello scolo delle acque.... E poi c'è il set fotografico di Pabli che ti sorprende nei posti più impensati e ti cataloga in un detto e fatto senza scampo.
Fiera fredda di Lugagnano. Tutto blindato, tutto recintato. Ci fermiamo  allo stand della Scott e qui Mindo, il grande Mindo buca. Un lampo di nervosismo gli vela gli occhi. E' un istante, ma pesante, profondo che annichilisce, che ti fa pensare: devo lasciare......
“Porca vaca sum bus! G'ho mia la camra!” “Beh ragass vag a cà viatar ande' pur!”
Pur di non far perdere tempo rinuncia al giro! Un animo a mio parere encomiabile!
Ed infatti gli altri lo capiscono e in un detto e fatto salta fuori una camera del 29 e il superMindo prosegue il giro con noi. E poi dite pure che i Tenaci non hanno cuore....... E come mai saltano fuori queste belle sensazioni quando uno è in difficoltà?
Salita al Martellazzo.
A mio parere una delle più toste della zona. Non tanto per la pendenza quanto per la lunghezza. Strappiamo metri di dislivello con la voglia di arrivare in cima. Non importa se i sassi sono scivolosi. Ci sono e basta.
Quindi chi è fortunato sale, chi scivola scende. I rami spezzati sembrano essere stati messi li apposta da qualche satiro o fauno del bosco. Sti Tenaci che nessuno ferma! Spetta che ci metto un arbusto giusto per far loro provare un po' di difficoltà, un tremore, uno sputo in più.
La pace qui è sovrana, non un rumore, solo cinguettii e i nostri respiri in affanno e le gocce di sudore che stillano.
Papa dov'è? E' davanti tra i primi. Allora bene io chiudo. Si la porta e la finestra. Logica matematica.
Discesa dei Camorlini.
Scendo con calma e giù in fondo chi ti vedo? Ma vedo Papa che sta salendo al contrario!
“Ho sbagliato strada e quindi vi vengo incontro”.
Una miriade inferocita di cani abbaianti ci accompagna dalle case dei Camorlini e al primo tentativo di scalciare demordono e si pietrificano sul sentiero. Ci raccogliamo in fondo ma non arriva nessuno. Alla fine dopo lunga attesa si scoprono gli altarini. Piero ha rotto la catena ma l'ha rimontata fuori dal deragliatore.
Ci sarà una proposta di Pippero? Ma chissà!
Nell'attesa Alex si parla addosso, coinvolge l'uno e poi l'altro, propone il giro del boccalone e noi per zittire il logorroico lo mandiamo avanti con i calmi del gruppo.
Mega: “Il Nari come al solito è con un vestiario che non si può vedere”.
Gli amici che lo canzonano guardando le calze scaldacaviglia con fili di lana fluttuanti e inneggiando all'aere un bel flashdance.....
Salita a Rio Stramonte.
C'è troppa foschia in questa mattinata, voglio i colori accesi dell'autunno e allora se non mi aiuta il tempo faccio lavorare la mia fantasia. Li lucido e li tiro a festa come è giusto che sia. Devono assolutamente vincere questo grigiore che incombe.
Ci sono tutti i colori dell'autunno ed in lontananza ci sovrastano i calanchi di Diolo oggi particolarmente belli e possenti data la luce strana che li avvolge.
Le vigne virano verso il rosso vernaccia con un misto di colori che ricordano Caravaggio. Sempre in contrasto col color argilla di questo asciutto ed arido terriccio. Spuntano, bellissimi, i frutti gialli dei cachi.
Non ancora aranciati dal freddo, ma gialli per la bella e calda stagione. Tutto e' opulenza come le grosse ghiande che ci scricchiolano sotto i copertoni.
Un leprotto spaurito mi salta davanti alla bici e comincia a correre slittando sulle unghie. Le zampotte biancastre sferzano il suolo in un anelito di liberta'. Corre all'impazzata e poi improvvisamente s'infratta in un argine, restando immobile, mimetizzando il suo pelo col colore della terra e dei rami. Gli passo accanto e m'impressionano quegli occhioni neri che mi scrutano nella speranza di non essere visto. Spero solo che non ci sia qualche cacciatore a vederti.
Ci portiamo svelti verso l'imbocco di Montagnano e su tutti Caste con un bel: “Guarda i lesti come vanno, rapporti inverosimili e riescono a pedalare come se niente fosse....io riesco a malapena a scalare e nonostante tutto  riesco a malapena a seguirli”........
Finalmente la discesa di Montagnano.
Bella come non mai.
Bella come un sentiero fluente in un bosco fatato.
Bella come un toboga nel verde cupo del bosco.
I Tenaci lo sanno e la percorrono nel migliore dei modi.
Accarezzano il suolo con le ruote saltellando da una zona all'altra.
Le liane che scendono dai rami sono un lieve pizzicotto sulle nostre guance.
E il tappeto di foglie secche sono una passatoia di rosso velluto sotto di noi.
Bello oltre modo.
A Montagnano spunta il sole che ci inebria, ci accarezza e sublima il nostro giro. Svelti torniamo a casa all'impazzata.
A fianco,  pedalo a fianco del grande Cesco che a sua volta pedala e sta zitto, che pedala e sembra un gatto sornione, che pedala avvolto da una aurea mistica e tace inseguendo chissà quali reconditi pensieri......
Un tentativo subdolo di vento ci ostacola il rientro, ma la voglia di rientrare supera ogni difficoltà!
Incrocio sul furgone bianco Sele e Angelo di ritorno dal loro diaccare e vedo finalmente il Sele tranquillo, pago, sereno e quasi serafico.
Sono contento perchè il giro si è concluso nei migliore dei modi per tutti i Tenaci, anche per quelli che a causa di rotture o contrattempi hanno tribulato. Ognuno saprà raccontare la propria avventura ovviamente a chi vorrà ascoltare. E' tardi e a casa per fortuna c'è sempre qualcuno che ci aspetta con ansia e amore.

Camillo (meteora)
Giornata da incorniciare sotto ogni punto di vista ad iniziare dal lungo Arda a cui sono legati tanti ricordi di gioventù (bagni ai gabbioni, capanne sugli alberi e ci si andava anche in bici e che bici!) 
Il giro è condito da belle salite che danno soddisfazione, specie il Manaro, che dalla Ciocca regala una panoramica sulla Val d'Arda a mio avviso stupenda, senza parlare delle discese tutte bellissime in primis “Padova” e “mezza costa”.... tutto ciò perderebbe molto del suo fascino senza la compagnia dei Tenaci!!
PERCORSO 5 - PAESAGGIO 4.

Megamario
Giro veramente FRIZZANTE, salite e discese per tutti i gusti. Ho fatto per la prima volta in discesa quella che in salita fa vedere "LE SREGHE", ma volendo si possono benissimo vedere anche a scendere, è un'altra chicca da aggiungere alle discese del circondario.
E che dire del "MONTAGNANO" con il fondo perfetto, se prendi il ritmo giusto sembra di essere su un OTTOVOLANTEEEEEEEEEEE.
La sorpresa più bella però è stata la discesa dei CAMORLINI, è sicuramente tornata ai vecchi splendori, non pensavo si sarebbe mai asciugata. Quest'anno il meteo ci aveva un po' rovinato i piani, ma ultimamente ci ha regalato qualche giornata speciale....
PERCORSO: 5 - PANORAMA: 4 - COMPAGNIA: MAGGGICA

Cesco
Per fortuna che la natura non ancora controllata dall’uomo ci regala queste giornate particolari un po’ in tutto, il giro deciso dal Presidente diverso dal solito per poterlo proporre sul sito, le foto al gruppetto di giovani sulla Ciocca (speriamo che sia un segno di continuità) l’antipatico Sergio da Cremona che in mancanza del suo amico Daniele rompe i co……..oni a Nari e al sottoscritto e poi le discese asciutte come non mai, ricoperte di foglie e rametti staccati dal vento (sembra di correre su di un materasso ad aria tanto sono soffici) veramente magico .
Voto 5 per il percorso - Voto 3,5 il paesaggio.
Ps: anche se rompi i co……..oni ti voglio be… no no, ti stimo per adesso Sergio .