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M.ti Sibillini - Visso (MC) 2015

Giornaliera - Partenza Visso (MC). Percorso impegnativo, su tratturi e sentieri del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Lunga traversata da nord a sud e ritorno del Parco con tre salite impegnative ma con panorami quasi asiatici che se la giocano alla pari con le Dolomiti. Durante la fioritura a Castelluccio poi…
Realizzato il 27GIU15.

Piano Grande e Castelluccio di Norcia

Scarica i file con tutte le informazioni:

  1. Informazioni tecniche
  2. Altimetria + tabella di marcia
  3. Informazioni turistiche
  4. Traccia su Google Earth – Google Maps
  5. Traccia GPS in formato .gpx

Galleria Immagini

Partenza da Visso (MC)
Sulla dorsale dei Sibillini
Lavanda sullo sfondo
Sulla dorsale verso sud
Sulla dorsale verso sud
Sulla dorsale verso sud
Il secondo tratto a piedi
Sulla dorsale verso sud
A sinistra l'arcobaleno di umidità
Sulal dorsale verso sud
Verso sud
Verso sud
Piano Grande e Castelluccio
Fioritura a Castelluccio
Piano Grande e il Monte Vettore
La Fioritura
Castelluccio di Norcia
Arrivo a Castelluccio di Norcia
Il Piano Grande fiorito
Verso nord per ritorno a Visso
Ritorno a Visso















































 

 

 

Il giorno dopo... (commenti)

Pabli:
A qualcuno lo avevo detto, durante i primissimi chilometri:
“non aspettarti un percorso da “divertimento”, questo è un Viaggio”.
Attraversare il Parco dei Monti Sibillini da un estremo all’altro partendo da Visso, toccare Castelluccio di Norcia sulla sponda opposta e tornare a Visso è proprio questo, un Viaggio.
E in mezzo ci sta di tutto, anche i “sacramenti” per quelle tre salite a piedi di tutto rispetto, ma quando alla fine il giro te lo metti in tasca la soddisfazione è massima, hai domato quegli infiniti e desolati mammelloni che nulla hanno del paesaggio tipico italico ma che quindici anni fa ci hanno acceso una lampadina: “dobbiamo andare in Asia!”, e sappiamo come è andata.

Com’è andata.
Il nostro Viaggio comincia con tranquillità, dopo solo un km da Visso inizia la sterrata che placidamente ci porta in quota, temperatura ideale, ombra nel bosco, insomma un inizio perfetto.
Dopo aver messo sotto le ruote circa 600 metri di dislivello, siamo a 1200 mt di quota, lo scenario cambia, si esce dal bosco e sono solo pascoli solcati da tratturi appena accennati, sembra un mare verde dalle onde lunghissime, a perdita d’occhio.
Al Poggio Valcagora questo mare espone la bandiera rossa, le onde si fanno ripide e ci fanno spingere a piedi per circa 950 metri. In cima al Poggio sosta per il primo rifornimento, non c’è traccia ne umana ne animale, solo erba e boschetti sempreverdi che in questa distesa sembrano macchioline. Questo panorama sconfinato fa riflettere sui massimi sistemi tanto da invogliare qualcuno a mollare tutto e trasferirsi qui, perché “qui è il posto giusto!”

Cesco è sempre in avanscoperta, d’altronde è lui che ha proposto di tornare qui per festeggiare i 25 anni dei Tenaci, ed è lui che incita tutti, “dai c’è ancora un panettone qui, un panettone là e poi siamo a Castelluccio”. Ma tutta questa serie di panettoni non fa altro che battezzarlo come “Bauli” e sarà così per tutto il giorno. Uno di questi, il Colle Ramacete, va di traverso, sono altri 400 mt da digerirsi a piedi, ma poco importa, sopra di noi stiamo assistendo ad un fenomeno mai visto, il blu elettrico del cielo viene pennellato da nuvole, sembra un ricamo da centrotavola all’interno del quale si riflette un arcobaleno girato al contrario, probabile rifrazione dell’umidità delle nuvole.
Dopo questa visione quasi celestiale il nostro cammino prosegue, mille metri sotto di noi si vede Norcia, e poi è un continuo saliscendi tra i 1500 e 1800 metri di quota in mezzo a tutte le tonalità possibili di verde ogni tanto punteggiate di fiori fino a che inizia la discesa su Castelluccio.
E’ proprio come atterrare con un aereo, mano a mano che ti avvicini vedi qualche particolare in più, il Piano Grande appare sempre più grande, si vedono gli appezzamenti delle coltivazioni di lenticchie e di chissà cos’altro, che si colorano, di giallo, di rosso, di lilla, Castelluccio ti appare in un angolo a sinistra, appoggiato su un colle a dominare il piano. SENZA PAROLE.
E più ti abbassi e più i colori si fanno accesi, merita una sosta, questo posto è di una tale bellezza che ti costringe a fartela la domanda, “ma dove sono capitato?”
La risposta me la sono data da solo, basta sedersi e guardare, calma e pace ti pervadono e tutto ti scivola addosso. Se penso a tutto il peggio che è capace di fare l’uomo credo che bisognerebbe portarlo qui per fargli vedere cosa è il paradiso.

Dopo questa ubriacatura di bellezza ed il panino a Castelluccio riprendiamo la marcia, il ritorno è per noi ignoto, alla Forca di Gualdo abbandoniamo quel poco di asfalto e prendiamo per il Monte Pian Falcone.
“Bauli” pensa che ormai i panettoni siano finiti e che dobbiamo solo aggirare un’ala della colomba (dal Natale siamo passati alla Pasqua) ma non è così. L’ala della colomba ci fa sputare canditi per 1900 metri in cui spingiamo a piedi su uno stretto sentiero la cui miglior cosa è una fioritura lilla stupenda, per il resto è solo fatica. Ma non è che arrivati in cima siano rose e fiori, anzi, tagliamo scendendo in costa il monte su uno stretto sentiero a tratti esposto ed invisibile, raggiungiamo più in basso una sella e poi… …e poi il nulla.
Come il nulla?
Nulla, solo erba, a ciuffi, molto insidiosa per la stabilità delle caviglie. Il tratturo non esiste più, e questo la dice lunga su quanto questa zona sia battuta, seguiamo metro per metro la traccia GPS sperando di ritrovare un abbozzo di sentiero ma niente da fare. Sembra di navigare nel mare.
Ritroviamo il tratturo circa 600 metri più in basso, sempre più evidente mano a mano che ci abbassiamo di quota fino ad incrociare una strada bianca che dopo una risalita di qualche chilometro si tuffa letteralmente su Visso con gli ultimi 10 chilometri tra due ali di ginestre in fiore, degno arrivo di una grande traversata.
Penso che ce la ricorderemo per un pezzo.
La giornata si chiude al ristorante, praticamente monopolizzato, (siamo in 27), dove grazie ad Ella in piedi sulla sedia, tutte le nostre signore ci hanno fatto dono di una bavaglia di Porcolandia, raffigurante tutte le immagini delle imprecazioni in cui viene coinvolto il Porco. Grazie ragazze, siete state Grandi.

A voi da 1 a 5 per Percorso e Paesaggio. Io voto Paesaggio 5 – Percorso 3,5.

Sele
Termine azzeccato VIAGGIO TRA MONTI E COLLINE SIBILLINE. .......
Quando si intraprende un "viaggio" in questi itinerari, ci si deve aspettar di tutto, non puoi prevedere, ne sapere, ne immaginare come andrà la giornata se si pedalerà o si andrà a piedi, puoi solo sperare che il satellite sia in buona  sintonia con il GPS per ritornare in orario per ora di cena.
Difatti tra una madonna e l'altra di strada a piedi ne abbiam fatta (fa anche rima), devo anche dire che  un po’ di strappi  li abbiamo pedalati, ormai si era innestata una sfida tra noi e la montagna, "tutta a piedi no", e che cos' è, siamo Tenaci o che cosa.......
Tra mosche e cacche di mucca abbiamo finito il giro con una lunga, veloce, battagliata discesa (ma quanto era lunga) nessuna caduta ne rottura ne foratura, molto importante per il morale, ma  con una insolazione personale che non mi ha" purtroppo" permesso, l'uscita di domenica mattina.
Paesaggio 5 - Percorso 3 - Bavaglio 10.
E non vi dico cosa è successo in camera. .......

DaniCol
Non potevi raccontare l'avventura dei Monti Sibillini meglio di così, ho sofferto come sempre le salite, e che salite, e come sempre ho pensato ''ma chi cavolo me l'ha fatto fare'',  ma come sempre una volta arrivato alla meta, grande soddisfazione ed euforia per il gran bel giro come sempre in ottima compagnia. Che squadra!!!!
Paesaggio 5 - Percorso 3 - Compagnia 10000

Camillo
Il bello della  bigiornaliera è che il sabato sei già lì, pronto a tutto in un posto meraviglioso con un tracciato  tutto da scoprire. La consapevolezza di aver a disposizione  tutta la giornata senza pensieri mi dava la carica. ..sapevo che sarebbe stata dura ma l'unione del gruppo da una  forza incredibile e con questo  spirito affronti qualsiasi cosa!
Il percorso di sabato mi ha colpito per la vastità di questi spazi aperti verdissimi e infiniti senza incontrare anima viva, pieni di silenzi e aria meravigliosa e che cielo! Per me giornata da incorniciare.
La folle e lunghissima discesa a Visso compensa in parte tutta la salita fatta a piedi.
Percorso 4 - Paesaggio indimenticabile voto 5.

Cesco
Le previsioni meteo a 10 giorni davano tempo instabile con possibili rovesci o temporali proprio su Castelluccio, ma ormai si era deciso di partire: “se piove facciamo i turisti, se cambia e c’è il sole si gira”. Taac, Murphy amico di Serpe da Verona ci ha graziati.
Effettivamente si è camminato molto e pedalato poco, ma in compenso il troppo camminare ci ha permesso di vedere  meglio i paesaggi che ci circondavano e soprattutto i dettagli. Abbiamo litigato anche con la traccia che in qualche tratto si è cancellata completamente, ma per fortuna oggi ci sono i GPS che ci aiutano, se no forse adesso staremmo ancora cercando il sentiero sulla cartina. Ma l’aiuto più grosso che ci ha permesso di portare a casa questo bellissimo e durissimo giro è stato sicuramente il gruppo compatto che ha trasformato le difficoltà in situazioni comiche e scherzose (poi l’ultima discesa verso Visso ha fatto il resto).
Voto 3,80 il Percorso - Voto 5 maiuscolo il Paesaggio - Voto 5 alla compagnia.
Infine voglio dare un voto anche alla baraccata nel ristorante: 10, era un pezzo che non mi divertivo così.

Butto
Sabato; Grande giro, un viaggio vero e proprio, s'è visto di tutto; salite dure e tecniche, creste ventose su prati vellutati intervallati da macchie di ginepro e pini, discese dolci, mai tecniche ..... un vero viaggio, durato
praticamente quasi un anno, passando dalle colombe ai panettoni che alla fine porteranno il Cesco a diventar Signor "Bauli", avendo millantato come ultimo, almeno quattro panettoni, un paio veramente MANDORLATI (quasi come i “Balocco") . Ma la compagnia ha tenuto tutto in armonia, in equilibrio, anche quando le salite a piedi ed anche qualche discesa (quando l'ho detto a Marco quasi sviene) hanno generato un po' di nervosismo.
Come sempre grandi tutti e grazie a Sergio che è il carburante giusto per quando sei veramente in riserva sparata. Causa buona parte del giro camminato non posso che votare 3 - per il Percorso - Paesaggio da 5 con lode. Compagnia da lode.
Per il resto, non semplice da riportar con due righe, lo riassumo con due parole; TANTA ROBA.

Giusi
Dopo molto tempo ho ancora nella mente il bellissimo week end passato sui Monti Sibillini.   L'ho vissuto in modi diversi, il primo giorno in bici, o quasi, il secondo da turista e a dire il vero mi e' piaciuto tutto, compreso il lungo viaggio in camper.   Ho provato emozioni forti vedendo dall'alto la distesa della piana a Castelluccio e dalla terra ho sentito crescere una energia che solo nel deserto e sulle montagne più alte del monto avevo percepito.   Parliamo poi della fioritura che non ha uguali,   dell'accoglienza della signora del B&B “Il canto del Nera”,  dei pochi momenti passati con Bob  alla scoperta di impronte da fotografare, di un bagno mitico in una vasca da bagno coi piedi da leone, di una stanza per dormire solo per me….. tante piccole cose che ancora dopo tanto tempo mi ritornano alla mente.. buon segno. 
Nulla da togliere alle Dolomiti, ma questo per me era un paesaggio nuovo ed inconsueto perciò  gli appioppo un bel 5++. Alla compagnia affibbio un bel 5 perché  ho potuto usufruire del tempo di tutti, bikers e accompagnatori.